Le bottiglie di plastica possono far male: un servizio di “REPORT” spiega COME e PERCHE’

Miei cari followers, oggi affrontiamo insieme un argomento interessante e che ci aiuta molto per gestire al meglio la nostra salute

Uno speciale della trasmissione televisiva “REPORT” su Rai 3, illustra i potenziali pericoli per la nostra salute derivanti dal consumo di acqua conservata in bottiglie di plastica. Vi consiglio di visionarlo: sarà più semplice comprendere i vantaggi, per la salute e per l’economia famigliare, che si ottengono con le  apparecchiature di Acque Pure Italia.

Lo speciale è molto interessante dall’inizio alla fine; il frammento relativo alle bottiglie in plastica inizia dopo 2 minuti e 20 secondi.

Le bottiglie in plastica vengono create da una sostanza chiamata PET che viene sciolta in forno per creare le bottiglie, è proprio nel passaggio nei forni che vengono rilasciate alcune sostanze cancerogene che possono passare nell’acqua o nelle bibite contenute all’interno,anche se non in percentuali elevatissime ma comunque sono presenti e non dovrebbero esserci

Se consideriamo che per la maggior parte dei prodotti che acquistiamo, sono quasi completamente contenuti nella plastica, quali insaccati, bibite, insalate, merendine, olive e così via, in più le etichette, rese esteticamente belle , con i loro inchiostri, possono altrettanto causare danni alla nostra salute. Non tutte le aziende seguono la normativa dei controlli sull’imballaggio, per cui tanti prodotti che consumiamo diventano cancerogeni

Vi consiglio di dare uno sguardo al video per scoprire più dettagli in merito.

Qui entra in gioco un’azienda italiana Acque Pure Italia che migliora la vita……migliorando l’acqua

 
 
Link video https://youtu.be/R2nkek3r5lM

Link http://www.acquepureitalia.com

Per migliorare la nostra Salute bevendo acqua pura

Il nostro corpo ha un bisogno continuo di approvvigionarsi di acqua. L’acqua è elemento fondamentale per la maggior parte dei processi fisici e chimici della vita come la respirazione, la digestione, l’assimilazione delle sostanze nutrienti, la circolazione, l’eliminazione delle tossine, la regolazione della temperatura corporea…

 
Dal primo momento in cui inizia la nostra vita nel grembo materno l’acqua è dentro di noi l’elemento predominante. Dovremmo prestare molta più attenzione alla salubrità dell’acqua che beviamo e utilizziamo per cucinare: “Siamo fatti di acqua” più di quanto riusciamo ad immaginare!
Louis Pasteur diceva che “Beviamo il 90% delle nostre malattie” e, seppur le condizioni di vita di oggi siano ben diverse dal 1890, il monito delle sue parole è ancora valido.
Possiamo rimanere fino a 40 giorni senza mangiare ma bastano 3 giorni senza bere per compromettere la nostra vita.
Le cellule del corpo umano sono composte per la maggior parte da liquidi e ogni reazione chimica e metabolica del nostro organismo avviene in mezzo acquoso. Il sangue contiene mediamente il 94% di acqua ed è fondamentale per il trasporto dei prodotti del metabolismo e degli scarti.
L’acqua aiuta a regolare la temperatura corporea e a disperdere il calore tramite la sudorazione. Protegge per il cervello e il midollo spinale agendo da cuscinetto.
L’acqua è capace di “lavare” il nostro organismo, ci aiuta nella eliminazione delle sostanze tossiche senza eliminare le proteine che ci proteggono da allergie, dermatosi, reumatismi, influenze, ecc.
Da studi sempre più frequenti del mondo scientifico si rileva la differenza tra le acque delle sorgenti alpine e le acque provenienti dalle stesse sorgenti ma imbottigliate. La dinamizzazione dell’acqua, una qualità che si perde quando viene imbottigliata, è importante per il corpo umano. Nelle nostre apparecchiature di affinamento e purificazione, l’acqua di rete si riappropria di questa fondamentale qualità.
In ultimo (ma ci sarebbe tanto da dire in proposito) dalla quantità e qualità dell’acqua che assumiamo dipende l’efficienza del sistema immunitario: la buona acqua aiuta l’organismo a combattere germi, virus e batteri.
Possiamo avere idea tangibile di cosa significa per il nostro corpo essere a corto di questo elemento vitale se ricordiamo il senso di debolezza e di spossamento che si avverte negli attacchi di diarrea che ci svuota dell’acqua e dei sali minerali che viaggiano con essa.
Acque Pure Italia, per non comprare più acqua in bottiglia ed ottenere un notevole Risparmio
E’ stato fatto un calcolo approssimativo sul risparmio annuale, per una famiglia di 4 persone, se si rinuncia all’acqua in bottiglia e si consuma acqua di rete trattata e migliorata con le nostre apparecchiature: si risparmiano almeno 645,00 euro all’anno.
L’acqua di rete in Italia costa mediamente 0,00155 euro al litro contro una media di 0,25 euro al litro di acqua in bottiglia (media che non considera le acque più costose in bottiglie di vetro). Si prevede un aumento per l’acqua di rete (per la necessità di rinnovare le reti idriche italiane, spesso vecchie e non più sicure al 100%) che porterà i costi ai livelli europei (Italia euro 1.55 a metro cubo, Francia 2.82, Germania 3.07, Austria 3.15, Belgio 3.44, Lussemburgo 3.46). Ma se adesso con il costo di un litro di acqua in bottiglia si possono comprare 161 litri di acqua pubblica domani, nella peggiore delle ipotesi, con 0,25 euro si potrebbero acquistare 73 litri di acqua pubblica.
Da non tralasciare, ma difficili da quantificare, sono i costi di trasporto dell’acqua in bottiglia dal supermercato fino a casa, i costi di immagazzinaggio nelle nostre case, i costi della gestione delle bottiglie in plastica (PET) in quanto rifiuti e i costi derivanti dallo spreco di tempo nella gestione famigliare di tutto questo processo di approvvigionamento.
 Per contribuire anche noi alla tutela dell’Ambiente?
 Gli italiani sono i maggiori consumatori al mondo di acqua in bottiglia e si ritiene, spesso a ragion veduta, che il motivo di tale scelta del consumatore si origina dalla sfiducia che gli italiani hanno nei confronti dell’acqua di rete.
Purtroppo è vero che l’acqua di rete, qualitativamente accettabile quando parte dagli invasi degli acquedotti, si contamina nell’attraversamento di obsolete reti idriche (sia pubbliche che private).
Ma noi di Acque Pure Italia abbiamo avuto modo di verificare che le acque delle reti pubbliche italiane possono risultare addirittura più buone e salutari di tante acque minerali in bottiglia se opportunamente migliorate e affinate con le nostre apparecchiature.
Per contribuire anche noi alla tutela dell’Ambiente
Gli italiani sono i maggiori consumatori al mondo di acqua in bottiglia e si ritiene, spesso a ragion veduta, che il motivo di tale scelta del consumatore si origina dalla sfiducia che hanno nei confronti dell’acqua di rete. Ma noi di Acque Pure Italia abbiamo avuto modo di verificare che le acque delle reti pubbliche italiane possono risultare addirittura più buone e salutari di tante acque minerali in bottiglia soprattutto se opportunamente migliorate e affinate con apparecchiature adeguate come quelle da noi prodotte e commercializzate.
Ma cosa sono le bottiglie in PET?
Le bottiglie di plastica che contengono l’acqua minerale sono ricavate da polietilene tereftalato (PET) un polimero da industria chimica che, secondo vari studi, potrebbe trasmettere determinate sostanze all’acqua. Ecco quali sono le sostanze che possono disperdersi dal PET:
Ftalati: servono per dare flessibilità alla plastica. Sono nocivi per la nostra salute se il nostro organismo ne riceve grandi quantità – potrebbero causare problemi endocrinologici. Questi elementi sono sempre presenti in ogni bottiglia di plastica;
Antimonio: è un catalizzatore che non può mancare per l’elaborazione del PET. È molto pericoloso per la nostra salute. Secondo gli esperti può causare malattie cancerogene e problemi respiratori. Le autorità sanitarie impongono limiti di trasferimento dalla bottiglia all’acqua, che equivalgono a quantità molto ridotte. Per garantire la nostra sicurezza e tranquillità, l’O.M.S. si assicura che questi limiti vengano rispettati;
Formaldeide e acetaldeide: questi due composti sono la causa del “sapore di plastica” che può avere l’acqua in bottiglie di PET. Gli esperti chiariscono che può accadere solo quando le bottiglie sono esposte lungamente al sole, alle fonti di calore e luce intensa. In tali condizioni avviene il passaggio di questi composti all’acqua. Bisogna quindi fare particolare attenzione e sperare che la facciano gli immagazzinatori, i trasportatori e tutti coloro che movimentano le acque in bottiglia. Le bottiglie di PET, in condizioni d’uso normali, non contengono concentrazioni troppo alte di formaldeide e acetaldeide.
In conclusione il PET, se sono rispettate tutte le accortezze dovute, non presenta rischi diretti per la nostra salute. Bisogna qui precisare che le autorità sanitarie si occupano di garantire il rispetto delle normative e, in generale, la concentrazione delle sostanze nocive che si trasferiscono dalle bottiglie all’acqua è molto bassa.
L’acquisto di acque in bottiglie di PET ha comunque dei costi nascosti che dovremmo imparare a considerare e valutare opportunamente. Si tratta di costi per l’ambiente che già il pianeta Terra sta affrontando e che, continuando con i ritmi attuali, saranno sempre più evidenti in futuro.
Ecco una sintesi dei costi per l’amiente
Con un kg di PET si fabbricano 30 bottiglie da 1,5 litri. La produzione di un chilogrammo di PET richiede 17,5 chilogrammi di acqua, per imbottigliare nel PET 45 litri di acqua se ne consumano quasi la metà!
Il costo effettivo dell’acqua contenuta nelle bottiglie è l’1% del costo di produzione totale, l’imballaggio assorbe il 60%.
Una tonnellata di plastica costa circa 480 euro soltanto in materie prime. A questa cifra va aggiunto il costo di 17,5 tonnellate di acqua necessarie per la produzione.
Una tonnellata di PET è sufficiente a produrre 30.000 bottiglie da 1,5 l. Inutile dire che anche la traformazione del PET in bottiglie costa, ad esempio in termini di energia: circa 3 Mwh (circa 300 euro), di solito ottenuta consumando petrolio…
Una volta “nate”, le bottiglie sono consegnate a ditte imbottigliatrici talvolta anche piuttosto lontane dalla fabbrica; le bottiglie piene d’acqua giungono a ipermercati e negozi attraversando la nostra penisola a bordo di camion che consumano derivati del petrolio. E inquinano. E finalmente entriamo in scena noi, che dopo aver acquistato bottiglie singole o confezioni da 6 ce le portiamo a casa, di solito in auto, consumando carburante e inquinando…
Le bottiglie vuote, infine, non spariscono per incanto: siamo noi a determinare il loro destino, gettandole sconsideratamente nel cassonetto comune o avviandole alla raccolta differenziata, In ogni caso vengono trasportate alla loro ultima dimora in camion che inquinano…
Ma quanto inquinano? Difficile fare un calcolo. Limitiamoci a considerare il trasporto delle bottiglie piene d’acqua dalla ditta imbottigliatrice al supermercato: il costo corrisponde a 25 cm3 di gasolio per bottiglia. Tanto per farci un’idea se ognuno di noi consumasse 1 litro al giorno di acqua imbottigliata consumerebbe solo in trasporto almeno 6 litri di gasolio l’anno. Non è poco se moltiplicato per milioni di persone!
In Italia la plastica rappresenta il 16% di Rifiuti Solidi Urbani. Liberarcene senza inquinare troppo e senza sprecare risorse ambientali ancora utilizzabili non è facile.
Per acquistare acqua in bottiglia gli italiani spendono in un anno circa 1.5 miliardi di euro; per ogni famiglia la spesa è quasi pari a quella per la raccolta dei rifiuti. Su ogni euro speso per acquistare acqua in bottiglia solo l’1% è quello effettivo dell’acqua. Il prezzo di un “cesto” da 6 bottiglie in plastica da 1,5 litri, può variare da 1 € a oltre 4 € il valore dell’acqua contenuta varia da 0,02 € a 0,08 €. Mediamente 1 lt di acqua in bottiglia costa 0,40 €, 1 lt di acqua dell’acquedotto costa 0,001 €.
Facciamo ancora due conti…
Una famiglia formata da quattro persone che consumino ogni giorno 1 lt di acqua in bottiglia a testa spende ogni anno da 320 € a 720 € (a seconda della marca scelta), sperperando combustibili fossili, contribuendo all’emissione di gas serra (CO2) oppure, se il comune dove abita ricicla efficacemente i rifiuti, provocando un aumento dei costi comunali (pagati da tutti i cittadini) per la raccolta differenziata.
Scegliendo acqua dell’acquedotto, invece, risparmierebbe, eviterebbe di trascinare su e giù cesti di bottiglie e rifiuti di plastica, farebbe risparmiare la collettività, si comporterebbe in maniera ecologicamente responsabile.

Siete convinti?

Io ci rifletterei su e penserei molto alla mia salute, prima di acquistare bottiglie in plastica, perchè i controlli sulle bottiglie e gli imballaggi sono importanti!!

2 Risposte a “Le bottiglie di plastica possono far male: un servizio di “REPORT” spiega COME e PERCHE’”

    1. credo che dobbiamo sapere queste notizie, visto che nessuno ci informa a cosa andiamo incontro

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